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Domenica 17 febbraio 1907. Roma. Joyce esce di casa in via Monte Brianzo n. 51, a un centinaio di metri dall'attuale teatro Tor di Nona, sulle rive del Tevere. Si reca a Campo de' Fiori per assistere alla manifestazione in memoria del rogo di Giordano Bruno, il Nolano, lì arso vivo 307 anni prima. L'evento è ricordato per i suoi forti accenti anticlericali, e celebrazioni importanti si tennero anche in altre città del Regno d'Italia. Perugia, ad esempio, dove proprio quel giorno fu posta una targa di fronte alla Chiesa di San Domenico. Bruno era stato frate domenicano. Questo libro è l'intreccio di due biografie che attraversano due altre storie, così i ricordi di Joyce che ricorda Giordano Bruno diventano i ricordi degli autori: "Nei tardi anni settanta mi portavo dietro il Dedalus di Joyce come un breviario d'empietà, un messale nero (la copia, piuttosto rovinata, nell'edizione tradotta da Pavese, la comprai nel gennaio del '77, a 16 anni. E ancora ce l'ho con me, spaginata e un po' lisa".